Calcio: 21/11/2007
ITALIA - ISOLE FAR OER
3-1
(Qualificazioni Campionato Europeo - Girone B)
TABELLINO
COMMENTI
Ciao Italia, è stato bello
MODENA. Uno sciame di 5mila persone a visitare la Coppa del Mondo esposta nella Sala del Fuoco del Comune, successo scontato
sulle Far Oer, gara resa ininfluente dal successo in Scozia che ha qualificato matematicamente gli azzurri alla fase finale
degli Europei 2008; c'è anche il gol di Luca Toni, il figlio di Modena campione del mondo e ora stella del Bayern, ad esaltare un Braglia
gremito: l'Italia è passata da Modena per la prima volta nella storia e ha lasciato il segno. Ciao Italia, è stato bello.
Italia-Far Oer. ha vinto Modena. Straordinario l'entusiasmo con cui la città ha accolto gli azzurri di Donadoni. Uno spettacolo la
coreografia e la presenza dei milleseicento bambini che ieri al Braglia hanno partecipato alla festa per la Nazionale. La quale, però,
non ha ricambiato a dovere il loro affetto snobbando - crediamo non per colpa dei campioni del mondo ma per gli aridi e a volte
assurdi protocolli della Federcalcio - l'iniziativa di martedì al Novi Sad dove seicento piccoli calciatori delle società modenesi hanno aspettato
invano, saltando la scuola e intirizziti per il freddo, di poter dare due calci a un pallone assieme ai loro idoli. Una promessa disattesa, l'unica
mancanza in un matrimonio che per tutto il resto è stato perfetto. Ma festa doveva essere e festa è stata. Sincera, appassionata con un'autentica
celebrazione per Luca Toni, il ragazzone di Stella di Serramazzoni, cresciuto nel Modena poi partito verso una carriera straordinaria che lo ha portato
ad alzare la Coppa del Mondo in Germania. Roberto Donadoni aveva promesso che l'Italia avrebbe onorato l'impegno e gli azzurri sono stati di parola: il
match con le Far Oer conta solo per mantenere il primo posto nel girone, ma la qualificazione è già nelle tasche degli azzurri in virtù del trionfo nella
battaglia di sabato ad Hampden Park. Inno ufficiale «Cuore Azzurro» proposto per la prima volta "lieve" dalla splendida voce di Senit, la banda del
maestro Ferri per gli inni nazionali, poi via all'incontro. Turn over prevedibile tra gli azzurri schierati con Amelia tra i pali, Oddo, Cannavaro, Chiellini e
Grosso nella linea arretrata e De Rossi-Ambrosini a centrocampo con Perrotta più alto. Un 4-3-2-1 che prevede anche Iaquinta e Palladino esterni alti e Luca Toni
terminale offensivo. Le Far Oer di Olsen si oppongono con un 4-4-2 e una sfilza di Jacobsen da far paura tra cui il bomber
Rogvi. Al via del tedesco Meyer gli azzurri, troppo superiori sul piano tecnico, prendono il sopravvento e la gara ha un solo tema: il gol di Toni nella sua città. Al 9' su un cross
di Oddo, Luca c'è, ma Benjaminsen lo anticipa freddando il proprio portiere. Al 15' l'urlo del Braglia viene ricacciato in gola da una prodezza di Mikkelsen su un colpo di testa
del modenese. L'Italia domina. Ambrosini e De Rossi menano le danze; Grosso e Palladino spingono a sinistra, Oddo è sempre in azione sulla destra e continuano ad
arrivare ghiotte opportunità in area. Al 34' pareggio delle Far Oer con Rogvi Jacobsen, gol annullato per sfondamento. Al 35' eccolo il boato: palla in area, Toni
controlla, gran girata di destro e palla nel sacco. Standing ovation del Braglia per Luca che firma così la 14a rete con la nazionale. Toni ricambia salutando la sua gente.
Che si infiamma nel finale di tempo per la prodezza balistica di Chiellini che di sinistro, da oltre 20 metri, infila l'incrocio alla sinistra di Mikkelsen. Gol meraviglioso, 3-0 e partita
che diventa una passerella azzurra pur mantenendo lìaspetto ufficiale di partita di chiusura delle qualificazioni agli Europei di Austria e Svizzera. Nella ripresa Donadoni inserisce quasi
subito Bonera per Cannavaro, poi Quagliarella per Ambrosini riservandosi il terzo cambio per regalare una serata speciale a Luca Toni a cui Mikkelsen nega la doppietta al 66'. Giri di ola,
cori per l'Italia, applausi.Il Braglia, che nella fase iniziale sembrava un salotto, si scalda e si incendia al 73' quando il quarto uomo chiama la sostituzione di Toni: affetto spontaneo e
sincero per un giocatore che onora Modena nel mondo e che ha contribuito sensibilmente, spalleggiando l'amministrazione comunale, allo storico arrivo dell'Italia in città. Entra Gilardino,
le Far Oer cercano un piccolo momento di gloria che raggiunge col colpo di testa vincente di Rogvi Jacobsen all'82' che bissa la rete dell'andata e torna nell'arcipelago nordico con le stellette
di eroe nazionale. Palo di Davidsen, poi Meyer fischia la fine.
Le luci del Braglia si spengono. Toni e gli azzurri ringraziano sulle note del Vincerò di Pavarotti e oggi salutano, forti del successo e soprattutto del calore
di Modena.
La Gazzetta di Modena
ALBERTO CERRUTI
MODENA
Tre ciliegine sul dolce azzurro preparato a Glasgow, con un'amarena finale aggiunta dagli ospiti. Dolce e non torta, perchè quella è la specialità di chi organizza i
pareggi, o di chi li prevede a sproposito, vero signor Domenech? Con tanti saluti ai francesi, l'Italia di Donadoni si congeda con un vivace
3-1 contro i carpentieri delle isole Far Oer, chiudendo al primo posto, con 9 vittorie, 2 pareggi e soltanto una sconfitta. Nulla di nuovo, dopo il decisivo sorpasso in classifica di sabato scorso, ma sarebbe riduttivo
declassare a semplice formalità questo successo contro una squadra che ha incassato 43 gol in 12 partite.
In troppe occasioni del genere, abbiamo assistito in passato a recite svogliate. Stavolta, invece,quello che piace della Nazionale è lo spirito con cui aggredisce nel primo tempo gli avversari, con una prova di
attaccamneto alla maglia all'altezza dei tifosi del Modena, da elogiare come quelli di Genova e Siena, perchè per la terza volta consecutiva l'inno degli avversari viene applaudito.
LA CHIAVE La voglia di trasformare una serata apparentemente insignificante nell'auspicata passerella trionfale è la prima spiegazione
della felice conclusione del girone azzurro. Anche se in trasferta avevamo faticato, vincendo 2-1 soltanto grazie a una doppietta del già dimenticato Inzaghi, non può esistere nemmeno un lontano
paragone tra le due squadre. E allora piace la voglia con cui la squadra cerca in tutti i modi di far segnare l'idolo di casa, Toni.
Davanti al trio Iaquinta-Perrotta-Palladino, il centravanti deve aspettare fino al 36', dopo la goffa autorete di Benjaminsen su cross di Oddo, per far partire il coro «Luca-Luca». E' la sigla che accompagna la rete del 2-0, firmata
da una classica girata del centravanti su cross dell'altro terzino, Grosso.
ITALIA Toni è uno dei tre «eroi» presenti degli undici scesi inizialmente in campo a Glasgow, insieme con Cannavaro e Ambrosini. E tre sono anche i giocatori che
hanno visto il trionfo di Berlino in tv: Chiellini, Ambrosini e Palladino, esordiente numero 19 della gestione Donadoni. Tutti elementi
destinati a puntare al titolo europeo in giugno, perchè Ambrosini è ormai un titolare fisso, Chiellini si candida al ruolo di Jolly difensivo, segnando tra l'altro lo
splendido gol del 3-0 con un gran tiro da fuori area, mentre Palladino conferma le sue capacità di giocare benissimo anche sulla fascia, in questo caso a sinistra. E siccome è lui l'unica
vera novità della serata, è questa anche la nota più lieta in prospettiva.
FAR OER Dignitosissimo nella loro modestia tecnica, i dilettanti delle Far Oer si battono come e quanto possono per evitare
che la sconfitta assuma proporzioni vergognose. Ma contro l'Italia, di qualsiasi c.t., questo rischio non c'è mai e infatti
dopo un primo tempo in apnea, con gli ultimi 3 gol al passivo delle loro qualificazioni senza nemmeno un punto, i bianchi di Mrtin Olsen
riducono le distanze con un colpo di testa di R. Jacobsen che replica la prodezza dell'andata, sorprendendo Amelia. Il fatto che 2 gol dei 4 totali
siano stati segnati contro i campioni del mondo è già un notevole motivo d'orgoglio. E poco ci manca che diventino 5 in tutto
perchè all'ultimo minuto Davidsen colpisce il palo. E' la prova che l'Italia è già con la testa in Svizzera e Austria. E allora ben venga la voce
dell'indimenticabile modenese Pavarotti, che saluta tutti cantando «vincerò».
La Gazzetta dello Sport
Dall’inviato
Luigi Ferrajolo
MODENA - Quel che doveva fare, l’aveva fatto, nella indimenticabile notte di Glasgow. Qui ha
raccolto solo gli applausi e il grande acuto di Pavarotti, il “vincerò“ che speriamo la spinga lontano
a giugno, sino al podio, possibilmente. L’Italia campione del mondo si presenta in Europa con tre squilli
ai modesti faroesi, ma soprattutto con un primo posto nel girone che sino a qualche settimana fa sembrava impensabile.
Gli inglesi restano a casa, i francesi, più spocchiosi che irresistibili, finiscono invece alle spalle degli
azzurri nel girone e chissà che non ci capitino a Vienna, tanto per regalare un bis dopo Berlino.
La squadra è più o meno fatta, ora Donadoni avrà un paio di amichevoli di qualità e qualche stage per tenerla unita
e sul chi va là, perché, come si è visto proprio durante la qualificazione, questa è una nazionale che può battere
chiunque, purché resti ben concentrata, non si monti la testa, conservi lo spirito di Berlino e la dimensione
eroica di quel trionfo. In questi mesi Donadoni completerà il gruppo con un paio di pedine che mancano ancora
e proprio contro le Far Oer ha provato Palladino e Chiellini, che hanno dato risposte abbastanza interessanti. Elegante e interessante Palladino, scomparso nel finale; solido e bravo nel far gol Chiellini, che come centrale diventa un’alternativa.
Molto meno interessante è stata la partita, risolta dopo dieci minuti, arricchita poi dal gol di Toni che giocava
in casa, e poi chiusa da quello di Chiellini, personalissimo. Nella ripresa si è visto ancora meno, perché nessuno
ha avuto più voglia di correre e lottare.
Si è messa subito come era inevitabile: i faroesi dietro con un 4-4-2 prudentissimo oltre che elementare, e
gli azzurri gioiosamente all’assalto, con l’intento di fare una bella abbuffata. La squadra ha cercato gli out,
nel tentativo di crearsi spazi e aprire la difesa, lenta ma fitta, dei faroesi. Dopo nemmeno dieci minuti è arrivato
il primo gol: è stata sufficiente una combinazione tra De Rossi e Oddo perché sul cross del milanista Benjaminsen
ha sbagliato il rinvio, deviando nella propria porta. Un gollonzo che non ha certo saziato la fame degli azzurri,
decisi a mandare in gol Toni. Si sono sprecate le occasioni, con cross da destra di Oddo e di un elegante Palladino,
dall’altra parte. Lo juventino ci ha messo un po’ per superare l’impatto dell’esordio, ma poi ha regalato dribbling
e belle giocate, finalizzando sempre per Toni e andando invece alla conclusione pericolosamente verso la mezz’ora.
Ma al 36’ è arrivato l’atteso gol di Toni. Cross da sinistra di Grosso, Toni con i suoi trampoloni ha domato il pallone
e con buona coordinazione si è girato, concludendo con un diagonale angolato. Contento lo stadio, contento il corazziere
azzurro nella sua città. Ma ancora più felice Chiellini, che al 41’ si è costruito da solo il primo gol azzurro
della sua vita e dunque anche una grande gioia. Ha anticipato a centrocampo compagni e avversari, è partito con una
progressione bruciante e una volta al limite, ha concluso la galoppata con un sinistro incrociato che ha sorpreso
il timido e modesto Mikkelsen. Tra tanta Italia, un solo affondo dei faroesi, che prima del gol di Toni hanno persino
segnato, ma il gol è stato annullato per fallo di Jacobsen su Chiellini in mischia.
Nella ripresa, ritmo ancora più soft e subito un paio di sostituzioni tra i nostri. Bonera per Cannavaro e quindi
Quagliarella per Ambrosini, con relativo arretramento di un Perrotta poco brillante, al fianco di De Rossi.
Per ultimo, Gilardino al posto di un festeggiatissimo Toni. La partita si è spenta progressivamente, i faroesi hanno
tentato di mettere paura ad Amelia, gli azzurri storditi anche dai cambi hanno combinato poco e per giunta De Rossi
è rimasto in campo giocando a passo ridotto per un problema agli adduttori. Quagliarella ha sfiorato il quarto con
un colpo di testa e dall’altra parte Jacobesen è andato vicino al gol di testa. Ci è riuscito anzi al 38’, sempre
di testa, beffando Bonera e Amelia. Anche all’andata il faroese ci aveva fatto un bel golletto, complimenti. Ora
a Torshvavn gli faranno un monumento. E subito dopo Davidsen ha centrato sempre il palo di testa. Gli azzurri ormai
erano già con la testa al campionato.