Calcio: 13/09/04

MODENA - GENOA

(Serie B 2004/05)

TABELLINO


COMMENTI

Rischia la beffa con il Genoa al debutto, reazione e pari

Prove di grande Modena
Milito lancia il Grifone su rigore, Tamburini replica all'85'


di Paolo Vecchi

MODENA. Vedi la beffa, armati del cuore e scappa. Ecco il debutto del Modena, una "prima" che stava per trasformarsi in una doccia gelida per la squadra di Pioli. Tensione alle stelle per un tempo, l'arbitro Mazzoleni e Mayer vengono ingannati da una furbata di Milito al 47': rigore, il gaucho trasforma e il Genoa sogna, ma si scontra con la reazione dei gialli privati al 48' di un penalty su Fabbrini. Pasino entra, sveglia l'attacco e all'85' serve a Tamburini l'assist del pareggio che al Modena sta un po' stretto.

Un big match per cominciare e per chi deve annullare un handicap di quattro punti trovarsi il Genoa, squadra costruita per ammazzare il campionato, proprio all'esordio non è certo un bel battesimo. Ma se il grifone è forte, il Modena ha dimostrato di potergli tenere testa compensando con il gioco, organizzazione e cuore, i chili e i centimetri dei super nomi a disposizione di Cosmi. La prima giornata del torneo cadetto si tiene il big match per ultimo. Si riaccendono i fari del Braglia, non c'è il pubblico della serie A, ma la "Montagnani", dove c'è gente che il Modena non lo abbandona mai, è al completo e spedisce il suo urlo al cielo. Pioli svela le carte e, fedele al 4-4-2, schiera Renard tra i pali e la coppia Mayer-Ungari al centro della difesa tra Pivotto, a destra, e Tamburini a sinistra. In mezzo Tisci affiancato da Campedelli, Music sulla corsia mancina e Manu sul versante opposto. Davanti Fabbrini e Vignaroli. Cosmi si schiera a specchio sui gialli: il Genoa è in campo con Scarpi e una linea arretrata composta da Lamacchi, Sottil, Stellini e Tosto. Lazetic attacca Tamburini, Tedesco opera inizialmente nella zona di Pivotto: regia a Lamouchi appoggiato da Zanini. A Stellone e Milito il compito di impegnare la retroguardia canarina. Pronti, via e la tensione sale a mille. La palla scotta, ma Modena e Genoa cercano comunque di manovrare anche se le difese prendono il sopravvento sugli attacchi. Nel Modena, Music ha il passo giusto, Tisci ha il destro "caldo" e Campedelli va a muso duro sui centrocampisti rossoblù. Manu accusa l'emozione dell'esordio e stenta ad entrare in partita. Il gioco del Modena si sviluppa bene, ma si spegne sulla trequarti avversaria. Il Genoa non fa molto di più e i pericoli arrivano solo da palle inattive. Al 12' punizione di Tisci per Tamburini che taglia sul primo palo, ma non trova il pallone. Tisci poi ci prova direttamente, ma Scarpi è attento. Al 19' brivido per il Modena quando Stellone di testa manca di un soffio lo specchio della porta su una punizione di Lazetic. I gialli non riescono a far decollare la fase offensiva, il Genoa nemmeno e il primo tempo finisce sullo 0-0. Stesse squadre nella ripresa e Grifone subito in vantaggio. Al 47' Zanini batte una punizione in verticale su Milito controllato da Mayer: l'argentino tenta di scappare sulla destra e appena sente il contatto col capitano canarino si tuffa. Mazzoleni la beve tutta e indica il dischetto per l'esecuzione dello stesso Milito che fulmina Renard. Il Modena reagisce subito: Manu trova Fabbrini in area, l'attaccante canarino è sul pallone, ma viene spinto vistosamente da Lamacchi e il suo colpo di testa finisce fuori di un soffio. Se c'era rigore su Milito, ci stava anche quello sul "Fabbro". I gialli non mollano, ma nonostante un colpo di testa di Tamburini e un miracolo di Scarpi su una punizione di Tisci, davanti serve qualcosa di più. Che Pioli inserisce spedendo in campo Pasino per un Manu visibilmente disorientato e Ganz per Fabbrini. E proprio i due nuovi entrati confezionano subito un pericolo con Ganz che non riesce a trovare la coordinazione su un assist di Rubinho. Al 78' gran palla di Music per Campedelli che di testa manca di poco il Bersaglio. Spinto dal calore del Braglia, il Modena stringe il Genoa nella propria trequarti. Il tempo scorre inesorabilmente e il timore della beffa comincia a insinuarsi nel popolo canarino. Ma non nei gialli che all'85' agguantano il meritato pareggio. Calcio d'angolo per la formazione di Pioli, Pasino vede l'inserimento di Tamburini e gli mette la palla sulla testa: l'esterno gialloblù non si fa pregare e Scarpi è battuto. Il boato del Braglia è di quelli da far venire i brividi e, sulle ali dell'entusiasmo, il Modena cerca anche il gol della vittoria. Ma alla fine prevale la prudenza: un pari con una formazione del calibro del Genoa può anche star bene soprattutto perchè accompagnato da una prova importante e dalla convinzione che la truppa di Pioli, nonostante l'handicap ora ridotto a tre lunghezze, potrà recitare un ruolo da protagonista. L'abbraccio finale della Montagnani è il meritato premio ai gialli.



Il Grifone graffia con Milito ma non basta

di Marco Callai

Modena ha un posto preciso nella memoria dei tifosi rossoblù con qualche capello grigio. Il Genoa di Scanziani e Perotti edizione 1987/1988 si salvò proprio al Braglia, in una sorta di spareggio avvenuto in un clima surreale il 19 giugno 1988. 3-1 con rete definitiva proprio dell’ex sampdoriano, Modena in serie C e da quel giorno il sangue dei modenesi ribolle ogni volta che incontrano il Grifone. In un ambiente apertamente ostile, livido per i quattro punti di penalizzazione inflitti dal calcio scommesse, c’è bisogno di una grande prova di carattere. Il Genoa parte con grinta, come aveva chiesto alla vigilia il suo tecnico. Dopo soli 9 minuti è Roberto Stellone a fare partire una conclusione da buona posizione che scalda le mani al portiere Renard. Lazetic fa molto movimento, copre bene tutto il campo ed è una mina nel fianco della difesa modenese. Al 16’ un suo affondo culmina in un cross per Milito, ma il centravanti genoano è anticipato di poco. Risponde l’ex genoano Tisci con un calcio di punizione ma Scarpi c’è. Due minuti più tardi, arriva la seconda nitida palla rete per il Genoa. Su punizione del solito Lazetic, sale in cielo Stellone e di testa manda la palla a fare la barba al palo. La prima mezz’ora vede indubbiamente il Genoa protagonista con i padroni di casa che stanno spesso a guardare, quasi ammutoliti. Al 35’ Genoa pericoloso ancora su punizione con Lamouchi, ma la palla sembra davvero non volere entrare. Si chiude così un primo tempo in cui i rossoblu hanno dimostrato la loro superiorità senza concretizzarla. In altro modo si apre la ripresa. La lancetta dell’orologio ha fatto poco più di un giro quando su un traversone la maglia di Milito si allunga sotto gli occhi di Mazzoleni. Per il fischietto bergamasco non ci sono dubbi: la trattenuta di Mayer va sanzionata con il rigore. Il Principe si presenta dal dischetto e non sbaglia, mandando in visibilio i 2000 tifosi accorsi al Braglia. A questo punto iniziano a farsi vedere i padroni di casa con timidi attacchi, ben controllati da Sottil e Stellini. I pericoli arrivano solo su calci di punizione. Al 58’ uno stacco di Tamburini viene neutralizzato da Scarpi, quattro minuti più tardi lo stesso portiere si supera su una bordata di Tisci. Il Genoa non resta a guardare e si rende pericoloso in contropiede. Al 65’ una percussione di Lazetic termina con un tiro ribattuto dalla difesa modenese. Pioli le prova tutto. Al 74’ inserisce Ganz e Pasino per Fabbrini e Manu, ma pochi secondi dopo rischia la seconda marcatura con l’incredibile occasione fallita da Stellone su imbeccata del neoentrato Gemiti. Passano i minuti e aumentano i pericoli per la porta di Scarpi. Al 77’ per trovare il pari Campedelli usa la zucca, ma non ha fortuna. Poco più tardi Ganz semina il panico nell’area ma la conclusione è poco felice. Il Genoa si chiude a riccio e la beffa è dietro l’angolo. Puntuale come sempre arriva il gol subito su calcio piazzato. All’83’ Tamburini è più veloce di tutti a spedire la palla in gol sugli sviluppi di un corner. Tutto da rifare. Cosmi si arrabbia in panchina, sente di avere lasciato a Modena un patrimonio. Due punti pesanti, per via della solita disattenzione pagata carissima. Ma non è ancora finita. I padroni di casa si rigettano con rabbia nell’area rossoblu, i corner mettono ai brividi. Ma la retroguardia tiene e il fischio finale arriva quasi come una liberazione. Risultato giusto per ciò che si è visto in campo, certamente ci si poteva aspettare qualcosa di più. Forse andava inserito prima Caccia, al posto di uno dei due attaccanti, per tenere maggiormente palla. Condivisibile la scelta del modulo, un 3-5-2 in cui Zanini ha ben figurato, ancor più giusto il passaggio al 4-4-2 dopo il vantaggio. L’amarezza resta per i due punti lasciati al Braglia, ma rimane anche la consapevolezza di avere finalmente una squadra forte in ogni reparto. Il cartello "lavori in corso" resta però ancora appeso.


Modena penalizza il Genoa
Un colpo di testa di Tamburini rimonta i rossoblù passati in vantaggio con un rigore contestato

MODENA. Sono curioso di conoscere questo campionato, aveva detto Cosmi alla vigilia. Accontentato: la B è questa. E' rischiare di vincere una partita che non meriti di vincere e poi rischiare di perderla. E' rincorrere un avversario che si trasforma con un paio di cambi. E' portare a casa un pareggio che vale e varrà moltissimo, senza farsi tormentare dai sensi di colpa. E così l'allenatore debuttante che arriva da 4 anni di A capisce in fretta cosa lo aspetterà quest'anno. Lacrime e sangue.
Lasciati gli avvocati negli spogliatoi, il Modena comincia invece l'espiazione della pena nel modo più logico: soffrendo. Rischia il crollo, reagisce, recupera, tira fuori l'anima, e anche qualcosa di più.
Cosmi aveva capito subito che non sarebbe stata una passeggiata, non cerca rischi e parte con la difesa a 4. Scelta giusta, perchè il Genoa comincia sbandando e continua sbuffando. Zanini, preferito a Cozza in condizioni precarie, cerca di inventare qualcosa di decisivo. Ma non è serata: l'impegno non manca, quello no. Il problema è che il centrocampo genoano è leggerino e poco cattivo. La differenza è tutta qui: Tisci è più reattivo di Lamouchi, lo svangapalloni Campedelli lotta come un disperato e spesso ha la meglio su Tedesco. Lazetic, poi: l'anello debole. Non è nato per difendere, e questo lo si sapeva. Ma lascia troppo spazio per Music, nel primo tempo devastante come ai tempi del Como promosso in A. Ed è proprio lì, sulla sinistra, che nasce il gioco del Modena: con Music che salta l'avversario (o Lazeetic o Zanini o tutte e due), con Tamburini che va a sovrapporsi. I ragazzi di Pioli spingono di più anche sulla fascia opposta, con il portoghese Manu, che non ha piedi raffinatissimi ma manda in crisi Tosto. Più veloce e più grintoso, il Modena intuisce come e dove fare gioco. Il Genoa si adatta, almeno per 20': lascia fare, forse troppo. Dopo 6 minuti Vignaroli sparacchia su cross di Music, il primo di una lunga serie. Poi tocca a Campedelli (alto) e soprattutto a Tisci su punizione con Tamburini che manca di poco la spizzicata in area.
Il Genoa si dà una mossa al minuto 19: è un'altra punizione, battuta bene da Lazetic. Stellone gira di testa, pallone fuori di poco con Renard quasi certamente battuto. E' la svolta? Non ancora, l'azione scorre a fatica dalle parti di Zanini, Milito sembra spaesato, Stellone fa quel che può. In un primo tempo così povero di cronaca, fanno notizia le sgroppate di Campedelli, le idee di Tisci, i cross di Music. Ma non è che la coppia Vignaroli-Fabbrini stia vincendo alla grande il duello a distanza con Milito-Stellone. Anzi. Fabbrini fa movimento ma gira a vuoto, cerca senza trovarla un'intesa accettabile con Vignaroli. Ma dopo un paio di minuti della ripresa, ecco la partita girare completamente. Palla di Zanini al centro dell'area, Milito con le spalle controlla, poi finisce a terra per una trattenuta (non evidente, a dir la verità), di Mayer. Rigore, i giocatori del Modena protestano. Milito fino a quel momento impalpabile, batte e segna.
Le parti, come logico, si rovesciano: l'affannoso Genoa visto un'ora prima si organizza e trova la calma per gestire il vantaggio, il Modena si butta sotto, ma perde una robusta dose di lucidità. Tamburini si spinge avanti e impegna Scarpi (13'), poi l'occasione migliore: Tisci colpisce la traversa al 17' ancora su punizione.
Cosmi toglie Zanini, manda Gemiti largo sulla sinistra a contenere l'irrequieto Manu: è un 4-4-2 abbottonato che vive soprattutto sulle accellerazioni di Tedesco, ma lascia Stellone-Milito troppo isolati, anche perchè Gemiti resta defilito sulla linea di centrocampo.
Poco prima della mezz'ora, Pioli rivolta l'attacco, piazza Pasino dietro le punte e manda in campo Ganz. Che non perde tempo e che fa quello che Fabbrini non aveva fatto in 75 minuti di non-partita: cerca la porta, anche se il primo tiro è da dimenticare. Ma è l'intenzione che conta. Il Modena, comunque, cambia faccia un'altra volta e ritrova qualità (Pasino) e rabbia (Ganz). E quello che più conta, anche il pareggio: angolo dalla destra di Pasino, Tamburini coglie l'attimo giusto, salta e schiaccia in porta di testa. Una perfetta coproduzione tra difensore e trequartista. Mancano spiccioli di partita alla fine: peccato, perchè sono i migliori. I più intensi, se non i più spettacolari. L'elogio al cuore del Modena e alla furbizia del Genoa.
Guglielmo Longhi

Paolo Reggianini















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