Calcio: 30/04/05
MODENA - TORINO
(Serie B 2004/05)
TABELLINO
COMMENTI
Modena, la rabbia dentro
MODENA. Prova di forza al Braglia, duello intensissimo tra Modena e Torino con l'opzione Palanca,
arbitro finito nel mirino della Procura di Napoli nel caso scommesse, che al 92' ha negato un
rigore sacrosanto alla squadra di Pioli. Un torto pesante fatto ai gialli, superati da Piacenza
e costretti a rinviare l'assalto ai playoff che restano a due punti. Torino pericoloso nei primi
minuti, due grandi occasioni per i gialli a ridosso e dopo l'intervallo. 0-0 finale, ma il rigore non
concesso a Ganz grida Vendetta.
Il Braglia si scalda per il Modena e prepara l'arena per matare il Toro. La corrida è di quelle toste,
uno scontro frontale che riporta il grande calcio al Braglia, ma che finisce senza vincitori e vinti.
Nulla di fatto, risultato in bianco: i granata conquistano il punto desiderato, il Modena non riesce a
infilare il Toro, urla di rabbia per un rigore clamoroso negato a Ganz al 92', ma resta a due punti dai
playoff.
Di fronte all'importanza del match, Pioli vuole in campo anche Campedelli che stringe i denti, si prende
la fascia di capitano e ritrova il suo posto al fianco di Tisci. Subito dietro c'è Amerini. A destra Sommese,
Tamburini opera sulla corsia mancina pronto a trasformarsi nel quarto difensore al fianco di Perna,
Centurioni e Pivotto. In porta Frezzolini, davanti Asamoah e Graffiedi. Torino ambizioso anche nel modulo:
Ezio Rossi non rinuncia a una specie di 4-2-4 che prevede in attacco due mezze punte, Pinga e Marinelli a
supporto di Maniero e Marazzina beccato impietosamente dalla "Montagnani". A centrocampo Codrea e De Ascentis
a far legna, Sorrentino è tra i pali protetto da Comotto, Peccarisi, Mezzano e Balzaretti. Palanca dà il via:
Modena subito agressivo e disposto a fare la partita, ma le squadre sono cortissime e il Toro non ha affatto
intenzione di farsi prendere per le corna come vorrebbe la curva canarina. Il Modena manovra veloce, cerca la
profondità con Asamoah e Graffiedi, ma appena si scopre i granata mostrano gli artigli: all'11' c'è un cross
di Pinga dalla sinistra, Maniero è in vantaggio su tutti, ma da due passi, manca il "tap in". Ancora Maniero
qualche minuto dopo con un tiro dal limite fuori misura. E' un buon momento per gli ospiti che al 22' costringono
Perna a un recupero miracoloso su Marazzina. Squadre sempre raccolte in una trentina di metri, pressing asfissiante,
ma partita comunque piacevole e vibrante. Nel Toro, Pinga cerca spazio svariando sul fronte offensivo, il Modena replica
con le progressioni di Campedelli e qualche volata di Asamoah spesso maltrattato da Peccarisi e Mezzano con la
benedizione di un Palanca un po' troppo inglese. Al 27' l'ex Sommese lancia Graffiedi che supera Mezzano in
velocità ed esplode un destro terrificante sul palo: per il guardalinee c'è fuorigioco. Codrea si infortuna e lascia il
posto a Mudingayi. Sommese e Tamburini ci provano da fuori, Sorrentino è attento e al 38' compie un autentico
miracolo su una conclusione di Campedelli abilissimo a fintare su Mezzano e trovare lo spazio per la botta di destra.
Ancora il "tedesco" al 40' quando ruba palla sulla destra, entra in area sulla linea di fondo, ma sbaglia di un
soffio l'assist ad Asamoah. Stesse squadre nella ripresa e subito una clamorosa occasione per i gialli. Corre il 48'
Graffiedi difende un gran pallone in area e lo lascia a Tisci che arriva in corsa e da non più di sette metri manca
lo specchio della porta. Pioli cerca di muovere le carte in attacco e punta sugli stimoli dell'ex Fabbrini che rileva
Asamoah. Contromossa di Rossi: Quagliarella per Maniero. Match tiratissimo: al 50' penetrazione di Campedelli
che proprio mentre sta per battere a rete da due passi subisce il miracoloso recupero di Balzaretti. Al 66' tegola
sui gialli: Graffiedi entra in contatto con Mezzano, si scompone e il ginocchio cede. Pioli inserisce Ganz, salutato
con calore dal pubblico. Ma senza Graffiedi e Asamoah e con Sommese ancora a luci e ombre, il Modena perde peso in
attacco e si allunga nonostante l'azione tambureggiante di Campedelli e Tamburini. Il Toro cerca di intensificare
l'azione offensiva, ma il Modena rimane compatto e resta saldamente in partita. All'89' torre di Fabbrini sui piedi
di Ganz smarcato sulla sinistra: l'ex milanista potrebbe controllare la sfera, invece si produce in un tiro al volo
troppo debole per impensierire Sorrentino. Recupero da brividi: al 90' Quagliarella si presenta solo in area, ma calcia
sull'esterno della rete. Al 92' Tamburini innesca Ganz spinto da dietro da Giacchetta entrato per Mezzano: rigore netto, ma
Palanca ha deciso che deve finire 0-0.
MODENA Come non detto: la sfida che prometteva spettacolo si trasforma in qualcosa
di non ben definito. Una partita equilibrata, anche intensa se vogliamo, ma discretamente
brutta, se a giudicare bastasse il numero di non-emozioni create. Modena e Torino s'incartano
in questo 0-0 che serve a poco nella corsa ai rispettivi obiettivi: secondo posto e playoff.
E' vero, pesa come un macigno l'episodio finale, il rigore non visto su Ganz, ma l'errore dell'
arbitro non cambia di una virgola il giudizio estetico. Il pari serve invece, ma come
consolazione non è un granchè, ad allungare le serie positive delle due squadre: dieci
partite il Modena, sei i granata.
Eppure le premesse erano altre, guardando il Torino più offensivo che si potesse immaginare:
due fantasisti più due centravanti. La formula, che aveva portato gioco e anche punti,
stavolta non fa la differenza. Rossi capisce che qualcosa non funziona e dopo una ventina di
minuti inverte le posizioni degli esterni: Pinga passa a destra, Marinelli a sinistra. La
sostanza però non cambia: il brasiliano è comunque più reattivo dell'argentino, davvero
inguardabile.
Anche Maniero sembra più tonico di Marazzina, fischiatissimo dal suo ex pubblico. E' lui,
il redivivo Pippo, che per poco non sfrutta un malinteso tra Centurioni e Perna (17') per
poi tirare in tribuna. Il Modena non si fa spaventare da numeri e moduli: Amerini davanti alla
difesa, tocca a Campedelli svangare palloni e Tisci cercare la giocata raffinata. Più avanti,
c'è un Asamoah generoso ma anche impreciso, lasciato praticamente da solo Graffiedi. Sommese
è sulla destra, pronto a a fare il doppio lavoro: spingere e fare il quarto uomo di
centrocampo dando vita al 4-4-2.
A vincere è soprattutto l'equilibrio, che non significa necessariamente paura di perdere. Il
problema è che i buoni propositi vanno presto in fumo: il Toro per esempio dopo 37' perde
Codrea, l'uomo guida. Rossi chiede così a Mudingayi di frenare Campedelli che, a volte,
sembra incontenibile. Come accade al minuto 39', quando firma un numero d'alta classe,
sbilancia Mezzano con una finta, tira a botta sicura, ma Sorrentino è bravo a deviare di piede.
Il Modena cerca il possesso palla e la velocità, il Torino il colpo a sorpresa con Pinga
nell'inedito ruolo di lottatore. Ma lo spettacolo è sempre latitante: grandi corse, ma poche
idee. Colpa (o merito) di due squadre che tentano di annullarsi a vicenda. E ci riescono.
Il secondo tempo è la fotocopia del primo, con qualche errore in più. L'irriquieto Pinga torna
a sinistra, poi Rossi ritocca l'attacco: fuori Maniero, dentro Quagliarella. Pioli fa lo stesso:
toglie Asamoah, che ha bisogno di spazi e in casa non riesce a trovarli (5 su 6 gol li ha segnati
in trasferta), dentro il motivatissimo ex Fabbrini, due gol all'andata. Graffiedi (4') manovra
sulla sinistra, palla al centro per Tisci che spara alto da ottima posizione, un paio di minuti
dopo Balzaretti salva su Campedelli che, mell'area piccola, sta per segnare su passaggio di
Graffiedi. Che poi s'infortuna, costringendo Pioli a intervenire ancora. Ganz accanto a
Fabbrini: sfida a chi ha più fame arretrata.
Quando si perde la lucidità e le squadre si allungano, anche le ultime pretese di bel gioco
vanno a farsi benedire. Al 40' c'è Fabbrini che perde il pallone, Marazzina allunga per
Quagliarella che tira in corsa ma la mira è sballata. Poi, all'ultimo minuto di recupero, il
fattaccio ricordato all'inizio: intervento di Giacchetta su Ganz che stramazza al suolo, ma
l'arbitro fa correre. A noi è sembrato che il fallo ci fosse: per questo motivo Palanca, che
non aveva diretto male, si merita in extremis l'insufficienza.
Guglielmo Longhi
MODENA. Si finisce che non si capisce se nel recupero il Toro (mostrusa palla toppata da Quagliarella al 45' e 20
secondi, fuga solitaria in area conclusa con un deprimente esterno rete) e il Modena (appariscente affossamento di
Ganz per corpo di Giacchetta, sul cross di Tamburini dopo 47' e 15") abbiano rispettivamente perduto un'occasionissima
o debbano piuttosto ringraziare: Palanca che non se la sente di dare rigore i granata, il vento benevolo che allarga
quella traiettoria i gialloblù. Sapore indefinito, nè carne nè pesce hanno per Rossi il 6° risultato utile in serie (aggancio
provvisorio all'Empoli) e il 10° per Pioli (sorpassato dal Piacenza e per la prima volta non vincente sul collega
dirimpettaio). Zero a zero, e uno a uno per uscite in modo diverso preoccupanti (Codrea nel Toro, alla 100a in B:
botta alla testa, Tac in ospedale, allarme poi rientrato; Graffiedi nel Modena: timore di distorsione al ginocchio,
allarme ancora in piedi). Certo da settimane non si vedevano i granato soffrire tanto, e da mesi non si vedeva tanta
Maratona da trasferta, segno che un certo modo di mostrarsi Toro conta eccome. non a caso un alto gradimento saluta la
declamazione degli 11 granata e la svolta psicotattica di Rossi il quale resiste alla tentazione di cautelarsi
rafforzando la mediana e, profilo alto, riparte col Toro F4: centrocampo di costrutto imperniato su Codrea, De Ascentis
rientrante in luogo di Mudingayi per tenere comunque alta la guardia, poi solo propositi audaci: Marinelli di qua e Pinga di
là, in mezzo Marazzina e Maniero. Tuttavia il 4-3-3 di Pioli - che non si fa intenerire dalle smanie di Fabbrini e conferma
Asamoah leprotto scalpitante che però spesso corre più veloce del pallone - palesa inclinazioni alla prepotenza agonistica
con Amerini e Campedelli, guardiaspalle di Tisci ispiratore del tridente completato da Sommese, l'altro ex, e Graffiedi.
Senonchè, non più abituato a farsi aggredire, il Toro denota disagio nella gestione della partita poichè per inibire
quest'avversario non basta balbettare MA-MA-MA-PI. Dove l'errore è, stavolta, l'assenteista Marinelli. Contrazioni
muscolari e spasmi d'animo granata accompagnano con apprensione le prime folate gialloblù, con Asamoah a portarsi a spasso
preferibilmente Mezzano sulle spingardate con cui dalle retrovie s'improvvisano scavalcamenti della metà campo; il
ghanese è invece lesto ad accentrarsi allorchè a destra scatta Sommese o a mnca si accende Graffiedi. Toro in patimento sulle
fasce e non solo, finchè un'uscita precaria di Frezzolini agita Tamburini e il Braglia: scorre il 12' ed è il segnale che si
gioca in due. Pinga, anche per scuotere Marinelli ciondolante sul fronte opposto, asfalta Pivotto a sinistra, scorge
Maniero sul primo palo e lo serve trovando però deludente risposta in un astruso tentativo di tacco. Altri tre minuti
e Maniero può riprovarci, smarcato da Centurioni che lo smarrisce alleggerendo di testa, ma finisce alto il destro che
poteva far male. 23' e Maniero si ri-libera al tiro a pochi metri da Frezzolini, previa brillante intesa con Marazzina e Balzaretti,
ma la scivolata di Perna è più veloce del suo calcio. Fosse sveglio anche Marinelli, potrebbero essere avvisaglie di raid
imminente, ma il lassismo dell'argentino (nel dribbling come nell'assistenza ai compagni) funge da ricarica automatica per
la reazione modenese: la dirige Campedelli che cerca palle e responsabilità per dirompenti ripartenze e incursioni. Il
palo che Graffiedi fa schioccare al 28', a gioco fermo pr offside sul taglio di Sommese, è il segnale che si riprende come
s'era iniziato. Anzi meglio, per il Modena, e peggio per il Toro. Non per niente entra in scena Sorrentino, mentre Rossi fa
scaldare Mudingayi e si pensa a una prossima sostituzione per Marinelli. Tamburini ci prova al 33', parato, quindi una
mano involontaria però evidente di Peccarisi fa ululare lo stadio perchè impunita; del resto Palanca, più che dirigere all'inglese,
sembra quasi un arbitro di rugby tanto fa correre. Almeno in 4 scampano ammonizioni che un altro affibbierebbe. Non si fa in
tempo a pensare che Marinelli abbia avvertito il rischio di cambio - ammiratone il cross sul quale al 35' Marazzina toppa
la sforbiciata, infastidito forse da Maniero anch'egli convenuto sul primo palo - che a uscire è Codrea: il rumeno lascia
a Mudingayi e scuote la testa stropicciandosi gli occhi, come a dire: non ci vedo un tubo, e meno ci capisco. Latitando ora
la regia, Pinga arretra a integrare con piedi lucidi la diga De Ascentis, ma il Modena ha lo sfondamento in canna: lo
disinnesca Sorrentino, ancora esaltante di piede, quando Campedelli arricchisce lo show personale con duplice elusione (
Marinelli+Balzaretti) e lecca a chiudere: corner. Ne piovono altri, il Toro s'arrocca, Campedelli denota vocazioni da ariete
centrale considerando che comunque gli esterni Sommese (pasticcione, malgrado il coniglio che aveva detto di sentir
agitarsi nel cilindro) e Graffiedi viene concesso poco. Il mediano di Pioli fa per tre: al 41' crea scompiglio in area
scappando a Mezzano ma è scalognato nel rimpallo, al 45' obbliga perfino Marinelli a un ripiego sul limite, e ci scappa una
trattenuta passibile di giallo che invece sventolerà - il primo - solo al 12' della ripresa per Mezzano che sega Fabbrini;
un minuto e se lo becca Amerini che falcia l'altro subentrato Quagliarella: va bene l'inglesismo, ma non finire a botte.
E il rischio c'è, perchè perfino Pinga (straordinario il recupero su Sommese al 6' st) si mette a randellare da terzino,
non accennando a esaurirsi l'assedio gialloblù che partorisce al 4' la chance più eclatante: Peccarisi tenta di fermare
Graffiedi, Comotto è incerto, la palla finisce a Tisci, spirito in avanti ma corpo all'indietro e sventola in curva a specchio
spalancato. Il Toro fatica a uscire, e l'ingresso di Fabbrini gagliardo a sinistra manda un po' in crisi anche Comotto.
Balzaretti (16') sventa su Graffiedi servito a ritroso dal Fabbro. Rossi, prima di maledirlo, rigrazia Quagliarella,
bravissimo a prendere e tener palla facendo salire la squadra, se l'assedio si spezza malgrado arrivi pure Ganz: Marazzina
(19' e 27') riesce a caricare due tiri strappando altrettanti angoli e narcotizzando il contesto. Fino al recupero e ai
due flash che avrebbero potuto scrivere un'altra storia: prima gloriosa, se Quagliarella non ciccasse la mira, poi dolorosa,
se Palanca non chiudesse gli occhi. Cosicchè il Toro resta nel limbo: peggio del paradiso ma sempre meglio dell'inferno.
ANDREA PAVAN