Calcio: 09/10/2005

SASSUOLO - REGGIO EMILIA
1-0

(serie C2 girone B - 2005/06 - 7a Giornata)

TABELLINO


COMMENTI

Davanti a 1600 spettatori i neroverdi di Remondina si aggiudicano la sfida coi granata sempre più in crisi

Sassuolo, uno storico trionfo nel derby
A 7' dalla fine Reggiana abbattuta da un'incornata di Pensalfini

di Paolo Seghedoni

SASSUOLO. Tra il Sassuolo e la Reggiana la 'grande' è la squadra neroverde. Il Sassuolo si comporta sempre più come le squadre che conoscono la propria forza e si fanno rispettare anche nelle giornate meno brillanti. La Reggiana attacca per un tempo, ha le occasioni migliori ma finisce la benzina e nella ripresa il Sassuolo prende campo, costruisce gioco e occasioni per colpire al momento opportuno, quando ormai sembra che il pareggio sia il risultato scritto. Ma il Sassuolo è 'grande' proprio per questo.

Il derby che tutti i neroverdi sognavano. Il Sassuolo batte la Reggiana con una rete di Pensalfini all'83', dopo aver sofferto le sfuriate dei granata (sempre più invischiati nella zona retrocessione) e per aver saputo reagire grazie a un gioco più fluido e convincente nel corso della ripresa. Il Sassuolo affronta il derby senza Andreini (fermato da un problema familiare) e Girelli, Remondina è quindi costretto a rimescolare le carte in attacco, con Masucci prima punta supportato da Vianello e Gilioli. Per il resto è il solito Sassuolo, che non perde da 4 partite e che sta facendo capolino nelle zone alte della graduatoria.
Il match inizia però con la Reggiana spavalda, trascinata dai quasi mille tifosi arrivati al Ricci, a fronte di un Sassuolo che pare intimidito. Al 7' la prima conclusione è di Morfeo (punizione a lato), al 12' Carlet scalda i pugni di Pomini. Il Sassuolo fatica a fare gioco, la Reggiana insiste con Carlet che si inserisce bene in area al 19', ma mette clamorosamente a lato da ottima posizione. Grimaldi soffre a destra l'estro di Carlet, Gilioli e Pensalfini faticano ad entrare in partita e il Sassuolo trova campo e fiducia grazie a Baldo e soprattutto a un ispirato Pagani. prima della fine del tempo i neroverdi si fanno vedere con Masucci (24') autore di una grande discesa conclusa però con un pallonetto fuori misura, Vianello che conclude con un diagonale debole dopo una magia di Pagani (32') e lo stesso Pagani al 45' con uno slalom chiuso da un sinistro a lato. In mezzo (42') il difensore Stefani gira in area, Pomini c'è.
Nella ripresa il Sassuolo dimostra ben presto di avere un altro passo e più voglia di vincere. Già al 47' su mischia innescata da corner, Anselmi conclude a botta sicura centrando però la schiena di Piccioni. Si rivede la Reggiana con Di Gennaro al 49', ma dopo è quasi solo Sassuolo. I neroverdi crescono, prendono possesso del centrocampo con Gilioli che costringe Foschi a cambiargli marcatore mettendo Gozzi e spostando Caselli, graziato da una sacrosanta espulsione per doppia ammonizione da Spadaccini. Al 55' è Masucci a concludere con un tiro cross da ghiotta posizione, due minuti e una combinazione Pagani-Masucci non è chiusa in rete da Gilioli solo per la provvidenziale uscita di Nuzzo. La Reggiana traballa ma non crolla, grazie anche all'imprecisione degli avanti neroverdi. L'ex Malpeli si fa vedere al 70' quando chiama Catellani alla girata addomesticata da Pomini. Le squadre si allungano e sono un po' stanche a causa del terreno pesante (ma comunque più che dignitoso), il pareggio sembra il risultato scritto ma il Sassuolo non ci sta. La squadra di Remondina continua a premere e in tre minuti costruisce tre occasioni: all'80' Stefani salva in mischia dopo un cross di Pensalfini, all'81' Pensalfini centra per Masucci che ci arriva in scivolata, ma Nuzzo rimedia. Angolo pennellato da Pagani, Pensalfini svetta e manda la palla sulla parte bassa della traversa e poi in fondo al sacco. Nel finale ci pensa Fragiello, subentrato a Vianello, a tenere palla, la Reggiana prova disperatamente a conquistare il pari ma senza creare grattacapi alla difesa neroverde e la gara finisce. Sembra un sogno, ma è realtà: il Sassuolo ha battuto la Reggiana e conquista il quarto posto in classifica, in piena zona playoff.



I NEROVERDI CONQUISTANO UNA VITTORIA IMPORTANTISSIMA
Sassuolo, killer senza pietà

SASSUOLO - Un colpo di testa di Pensalfini ad una manciata di minuti dalla fine regala al Sassuolo la vittoria nell'attesissimo derby del Secchia, spedendo all'inferno i granata (a lungo contestati dal migliaio di ultras presenti al Ricci) e proiettando i neroverdi in piena zona playoff. E' stata, la zuccata vincente di Pensalfini, l'episodio-chiave di un match che ha rispettato tutti i clichè tipici del derby: gioco spezzettato, scontri durissimi e la tensione a farla da padrona, con le due squadre a prevalere un tempo per uno, prima frazione (senza gol) alla Reggiana, seconda frazione (con gol e vittoria) al Sassuolo, che pure, nel primo tempo, ha a lungo patito una Reggiana già pericolosa all'11' con Carlet che impegnava Pomini di pugno, e vicinissima alla rete al 19', quando ancora l'attaccante granata non trovava la porta da ottima posizione. Il Sassuolo dava segno di sé interno alla mezz'ora, con Vianello e Masucci, ma i neroverdi, privi di Andreini in avanti, non trovavano spazio e rischiavano ancora al 41', quando una rovesciata di Stefani trovava ancora la presa del portiere neroverde. Altra musica nella ripresa: la Reggiana comincia a spingere, sull'onda di un gioco ampiamente collaudato.
Di Gennaro gettava alle ortiche un'occasionissima per portare i granata in vantaggio al 48', ma subito dopo il Sassuolo prendeva campo e spazi, cominciando a creare qualche imbarazzo ad una Reggiana sempre più lunga con il passare dei minuti. Anselmi sfiorava la rete con una deviazione in mischia al 50', al 52' era Pagani a chiamare Nuzzo alla presa, e al 55' Masucci calciava troppo precipitosamente addosso a Nuzzo dal limite dell'area. La replica reggiana arrivava con una girata sottomisura di Catellani ben neutralizzata da Pomini, ma il Sassuolo non mollava di un metro. Tre corner consecutivi rendevano ben tangibile la voglia dei neroverdi, che all'81' mandavano ancora Masucci ad impensierire Nuzzo che bloccava la conclusione dell'attaccante neroverde, ma capitolava due minuti dopo. Corner con il contagiri di Pagani, colpo di testa di Pensalfini e palla che toccava la traversa prima di entrare in porta e girare la partita. Un colpo da ko, soprattutto considerando l'andamento del match fin lì, dal quale la Reggiana non si riprenderà più.
Stefano Fogliani


Il derby è stato deciso da un gol di Pensalfini a sette minuti dalla fine

Reggiana, ora è contestazione
La sconfitta a Sassuolo apre una profonda crisi


dal nostro inviato Wainer Magnani

SASSUOLO (Mo). Reggiana sconfitta e messa alla gogna dai propri tifosi. La squadra ha lasciato lo stadio Ricci tra gli applausi ironici dei tifosi, dopo aver lasciato il campo tra i fischi. Una sberla dolorosa nel morale, per un risultato umiliante, dato che mai il Sassuolo aveva battuto, in campionato, la compagine granata. Un risultato bugiardo ma figlio di errori strutturali. Questi giocatori sono così entrati nella storia del calcio reggiano, anche se nel libro nero.

L'inzuccata di Pensalfini (38'st) il peggior uomo del Sassuolo (quando si dice che il calcio è bastardo) è stata come una coltellata al cuore della Reggiana. Un gol a sette minuti dalla fine che ha inciso una profonda ferita nell'animo di una Reggiana che, in definitiva, non è mai stata squadra e ora si ritrova a dover fare i conti con una classifica a dir poco preoccupante. Terz'ultima con solo cinque punti nel carniere e due gol realizzati.
LA BEFFA. E' vero, il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, perchè nella prima mezz'ora la squadra granata ha creato e sciupato almeno tre ghiotte occasioni con Carlet e Stefani ma è proprio questo il limite della formazione di Foschi: l'incapacità di andare in gol. Del resto non si può pretendere grappoli di gol da giocatori che non hanno del loro Dna la capacità di essere dei killer dell'area di rigore e tanto meno da un difensore (Stefani) seppur il miglior uomo in campo. Ormai è assodato che Nordi, Carlet e Omolade non faranno sfracelli di gol ma non è nemmeno possibile creare diverse opportunità e non riuscire a concretizzarne nessuna. E' stato così con Cavese, Benevento e Cuoiopelli e quindi non si può parlare di sfortuna ma di una carenza strutturale. Per questo motivo il Sassuolo, tutto sommato, ha meritato la conquista della posta in palio.
GUAI STRUTTURALI. La Reggiana ha giocato alla pari con il Sassuolo, seppure solo a tratti(bene la prima mezz'ora) ma se alla fine è uscita con le ossa rotte lo deve a un organico che ha delle evidenti carenze, rese ancora più palesi da infortuni (Annoni e Boscolo) e anche dalle scelte del tecnico. Togliere Nordi (l'unico in grado di duellare nel gioco aereo con Anselmi e compagni) anzichè l'irritante Carlet è stato un errore macroscopico. Ma è solo un particolare, poichè la Reggiana ha ancora una volta evidenziato l'incapacità di gestire la palla, tanto che Baldo e Pagani sembrano Pirlo e Kakà. Quei giocatori che dovrebbero dare qualcosa in più sono latitanti e a questo occorre aggiungere anche una pessima condizione atletica. Così la manovra è risultata, come col Gubbio, lenta e prevedibile. Ma questa volta il golletto in zona recupero non c'è nemmeno stato, anzi a dire la verità la Reggiana negli ultimi quindici minuti è proprio sparita dal campo.
Va anche detto che pur passando le giornate non si riesce a vedere, nello sviluppo del gioco, la mano dell'allenatore. Forse Foschi non riesce a farsi capire oppure i giocatori non hanno orecchie per intendere, sta di fatto che sul piano della manovra è una Reggiana troppo scontata: palla lunga di Foschini oppure appoggio a Morfeo che cerca d'illuminare il gioco. Quando i granata riescono a trovare una buona fluidità o la giocata del momento, manca sempre la zampata vincente. Questa volta al tiro si sono presentati in diversi ma il clichè non è cambiato. Nel momento in cui, invece, la difesa granata si è addormentata (Pensalfini è andato in solitudine) è stata duramente punita. La rete di Pensalfini è stata una legnata terribile e non si poteva pretendere a sette minuti dalla fine una reazione ragionata ma solo isterica e così è stato. La Reggiana si è consegnata ai fischi dei tifosi e ora rischia realmente il tracollo.




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